Dichiarazione di immediata disponibilità per cittadini UE

Dichiarazione di immediata disponibilità per cittadini UE

L’Anpal con la circolare n. 4 del 29/08/2018, ha fornito chiarimenti, in merito al requisito della “residenza” e alla possibilità per i cittadini dell’ Unione europea di rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo n. 150/2015, e di accedere ai servizi e alle misure di politica attiva del lavoro. Acquisito il parere del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si comunica quanto segue.

Preliminarmente, si rappresenta che l’articolo 45 del TFUE disciplina e assicura la libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione europea, con l’abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra lavoratori degli Stati membri, per quanto riguarda l’impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro.

La libera circolazione dei lavoratori è uno dei principi base dell’Unione europea, in virtù del quale i cittadini di ogni Stato membro hanno il diritto di cercare lavoro in un altro Stato membro, conformemente alla regolamentazione applicabile ai cittadini di quest’ultimo. In particolare, va riconosciuta la medesima assistenza che gli uffici di collocamento offrono ai cittadini dello Stato membro in questione, senza alcuna discriminazione fondata sulla nazionalità.

Peraltro, laddove la persona abbia cessato un lavoro in uno Stato membro mantiene il diritto a rimanervi, per un periodo superiore a tre mesi, secondo le previsioni di cui alla direttiva 2004/38/CE (in particolare, articolo 7).

Posto quanto sopra, a livello di legislazione nazionale, il decreto legislativo n. 150/2015, all’articolo 1, comma 3, stabilisce il diritto di ogni individuo ad accedere ai servizi di collocamento gratuito, di cui all’articolo 29 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, mediante interventi e servizi volti a migliorare l’efficienza del mercato del lavoro, assicurando il sostegno nell’inserimento o nel reinserimento al lavoro.

 

(Circ. n 4 Anpal del 29/08/2018)